Ogni volta che mi giro è lì, ogni volta che sospiro è lì, ogni volta, ogni dannata volta è lì. Non riesco a smettere di pensare che sia lì. Non mi da un reale fastidio, mi infastidisce la sua presenza. Non posso fare a meno di notare che non si muove mai dal suo posto. Sta lì e mi guarda, ossessivamente. Non mi molla. Resta sempre lì, ma mi segue ovunque. Sono qui ed è lì, esco ed è lì, mi nascondo ed è lì. Siamo due amanti irlandesi nei boschi intorno Tara. Gli altari che furono ci fanno da contorno e tra i neri uccelli spunto nella piana correndo. Ed è lì. Mi osserva. Corre più di me. Fermo, mi guarda. Giro il volante, sterzo all'improvviso nel buio di Londra. Lo ritrovo lì. Mi fissa. Giungo al mare aspettando un aviatore che mi porterà in un albergo d'Irlanda. So che lo troverò lì. Già è lì. E la dolce foglia non basta per distogliermi dal pensiero che sia lì. Oscura e maligna presenza è lì. Nella sua infinita bontà mi osserva. Forse mi giudica, non lo so. Soffoco nel fumo della sigaretta. L'aggiunta non serve, è sempre lì. Mi fissa tra le nuvole di Las Vegas e non se ne vuole andare. Forse vuole che mi unisca a questo perverso mestiere. Ora urlo, provo a cacciare via la sua presenza. Nulla cambia. Continua a stare lì, mi guarda. Inizio ad agitarmi, sto diventando paranoico. Mi accendo un'altra sigaretta. Inizio a tremare. Convulso, mi alzo. Provo a fargli delle domande, continuo ad alzare la voce. Continua a fissarmi. Mi fermo un attimo. Provo a svegliarmi. No, niente da fare. Ricomincio a correre, l'aria fredda mi ferisce il volto. Il re della paura mi fissa. Io mi fisso. Lui mi fissa. Fumo di nuovo. Mi sento come se galleggiassi. Il suo sguardo mi impietrisce. Mi tremano le gambe. Non riesco più a scappare: Lo affronto, ho deciso. Mi scaglio contro di lui, è immobile, non dovrebbe essere difficile. Esito ancora un attimo. Mi sento come in cimbali. Immobile come lui. Ovunque come lui. Fisso il mio sguardo sui cerchi nel cielo. Non riesco a sfuggire a questa presa irresistibile. Sono a terra, ma mi sembra di volare. Ho pensato, ho pensato a tutto. Legato al suolo, seguo il re della paura ovunque vada. Sono a Memphis, colazione a letto, una doccia e vado. Lo fisso. So che anche solo la mia presenza lo inquieta. Non sa se lo sto giudicando. Ovunque egli vada, io sono sempre qui. E lo osservo.